Tre fasi della storia politica, sociale e civile di Galatone – i 150 anni del Circolo Cittadino, detto ‘’la Casina’’, il periodo del fascismo, i 50 anni della DC a Galatone – sono state rivissute nella sala – atrio di un palazzo gentilizio della Città, messa a disposizione dai titolari del ristorante Convitto (Carmela e Gigi), che hanno collaborato con grande spirito di accoglienza alla riuscita della manifestazione.
La carrellata storica si è svolta sulla base di tre libri di Giorgio Contese, avvocato, dirigente politico della DC, assessore comunale e provinciale, che ha indossato i panni del narratore e soprattutto dello storico.
L’iniziativa, organizzata da Galatana nell’ambito del programma sociale e culturale 2024, ha visto dialogare con l’autore il giornalista parlamentare Mario Nanni, la dirigente scolastica Adele Polo e la presidente del Centro Studi Galatana Sondra Dall’Oco, che ha peraltro scritto l’introduzione al volume sui 50 anni della DC a Galatone, e ha condotto il dibattito.
Tra i numerosi presenti, il sindaco Flavio Filoni, che ha sempre onorato con la sua partecipazione le iniziative del Centro Studi, e diversi cittadini di Nardò, dove Giorgio Contese ha svolto per anni le funzioni di Giudice di Pace. Significativa anche la presenza di alcune insegnanti del Polo scolastico 1, ideale tramite per la trasmissione agli studenti della passione e dell’interesse per la storia.
Durante le conversazioni sono emersi alcuni punti di rilievo: anzitutto la bravura di Contese nell’aver saputo raccontare momenti cruciali della vita politica e sociale di Galatone, anche quelli di cui è stato attivo protagonista, specie negli Anni ’80 quale componente della cosiddetta “triade”, Contese – De Mitri – Maglio, che ha governato ininterrottamente la città per dieci anni.
Contese ha raccontato – come fatto notare la presidente Dall’Oco nella presentazione e ancor prima nell’introduzione a uno dei tre libri – con acribia e l’imparzialità dello storico, scrivendo peraltro non in prima, ma in terza persona, ricorrendo alla formula dell’io narrante esterno.
Nel corso del dibattito è stato messo in luce come il microcosmo di Galatone abbia rispecchiato il macrocosmo della società italiana del tempo. In particolare nel racconto della lotta politica, nella vivacità del dibattito interno ai partiti, nella passione totalizzante per la politica che caratterizzava tanti giovani in quegli anni.
Sono così sfilati personaggi popolari, come il compianto dottore Cosimo Settimo, come Fernando Maglio, più volte sindaco e assessore provinciale, Cosimo De Mitri, sindaco per due volte consecutive, e tanti altri personaggi durante il fascismo, come Palmentola padre e figlio, Armando De Franchis, e poi negli anni della ricostruzione dopo la guerra, Cesare Megha, Angelantonio De Benedetto e tanti altri. È stata anche ricordata la figura singolare di un personaggio popolare e populista ante litteram come Rodelli, che non era neanche galatonese (come non lo erano i Palmentola), che ha amministrato la città prima come personaggio della DC e poi con una lista civica, ‘’La Ruota’’, molto osannato dal ‘’popolo minuto’’ e, quando si è messo contro la DC, osteggiato dal clero e dai vescovi.
Sono stati ricordati episodi anche emozionanti, riportati in uno dei libri: la sera del comizio finale del 1970 in piazza Santissimo Crocifisso, quando si vide scendere dall’auto Cosimo Settimo che, benché gravemente malato, volle assistere alla chiusura della campagna elettorale per dare sostegno ai giovani del suo partito; o quando nel 1975 Moro, allora presidente del Consiglio, arrivò a Galatone quasi di notte e fece un discorso vibrante nel teatro Orfeo affollatissimo e insufficiente per contenere la folla assiepata anche all’esterno.
Momenti di emozione anche quando l’autore, con giovanile ardore ha ricordato le idealità per cui i giovani si battevano allora: una passione e un esempio per tanti giovani di oggi che disdegnano la politica o l’impegno politico come perdita di tempo o attività residuale. Le ragioni della politica come impegno civile per la società sono state poi illustrate in un intervento finale da Cosimo Casilli, che è stato sindaco e deputato. Particolarmente significativo il passaggio dove ha ricordato che, in un momento travagliato della vita politica nazionale, quando i partiti sono stati spazzati via da un’onda giudiziaria (su cui ha auspicato che sia fatta piena luce) le istituzioni hanno tenuto: segno che la democrazia italiana ha basi solide.
Particolarmente festeggiato al suo arrivo Vittorio Zacchino, autore di libri di storia sul Salento e in particolare su Antonio Galateo, e fondatore dell’Associazione Galatana.

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